Weekend in Abruzzo

Buongiorno, buon 25 Aprile a tutti!

Finalmente mi sono decisa a tornare a scrivere, forse la mia pausa è stata dettata proprio dal fatto che sapevo che il prossimo articolo sarebbe stato questo, e avevo proprio paura di non riuscire a riportarvi scrivendo tutto quello che ho avuto modo di provare durante questo viaggio. Ma eccomi qui, convinta e partiamo.

Un mesetto fa con il mio ragazzo abbiamo deciso di trascorrere un weekend in Abruzzo, per conoscere meglio questa splendida regione che nonostante ci sia così vicina, abbiamo girato sempre troppo poco. Ne sono rimasta profondamente colpita, penso che sia uno di quei luoghi talmente ricchi sia dal punto di vista naturalistico che culturale, che per poterlo conoscere completamente ci vorrebbero anni: sia camminando in un paesetto, sia passeggiando in un bosco, ma semplicemente anche viaggiando in macchina, ovunque giri lo sguardo rimani completamente estasiato dallo scenario che ti circonda. E’ una terra selvaggia, che è stata rispettata dalle attività umane: il bosco che prevale sui centri urbani, gli agglomerati di case che compaiono lungo la strada ma lasciano sempre spazio agli occhi per perdersi nei panorami. Certo, ho ancora visto ben poco, ma non vedo l’ora di ritornare lì, per conoscere tutto ciò che mi manca.

In questo articolo vorrei darvi quante più informazioni possibili sul viaggio, sui luoghi che abbiamo visitato, sui ristoranti dove abbiamo mangiato e dove abbiamo pernottato, in modo da esservi d’aiuto in caso anche voi voleste intraprendere un itinerario del genere. La cosa molto carina che ho potuto riconoscere durante questi quattro giorni, è che che comunque, ovunque voi vi fermiate c’è sempre qualcosa da visitare lì vicino, e in questo modo gli itinerari possibili sono infiniti e sempre ricchissimi!

Ho deciso di parlarvi di giorno per giorno, in modo da essere più schematica e accurata!

 

IMG_1745

 

Giorno 1 – Gita alle gole di Celano e arrivo in albergo

Il primo giorno abbiamo deciso, partendo da Roma, di muoverci presto e di fare una tappa intermedia prima di arrivare alle pendici del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, la nostra meta ultima. Così ci siamo fermati al Parco Sirente Velino e abbiamo visitato le Gole di Celano. Si tratta di uno splendido percorso di trekking, piuttosto semplice, tranne una parte più scomoda da superare ma veramente molto breve, che si estende lungo le gole che collegano Celano con Ovindoli. Ha un tempo di percorrenza medio, ma sfortunatamente ci siamo dovuti fermare prima del previsto a causa dello scioglimento delle nevi; anche questo particolare ha dato i suoi effetti positivi: non sapete quanto sia suggestivo camminare nelle gole, con il rumore dall’acqua che scorre e delle cascate, e spesso dover attraversare il ruscello. Vi consiglio moltissimo questa passeggiata, secondo me anche raggiungibile da Roma in giornata.

Vi lascio il link con i dettagli del percorso http://www.parcosirentevelino.it/itinerari_dettaglio.php?id_iti=1305

 

IMG_1644          IMG_1646

 

IMG_1637
IMG_1647

 

Tornando indietro abbiamo continuato per poco lungo un percorso alternativo, che vi troverete all’andata sulla destra. Se non siete molto allenati non prendetelo perché è difficilissimo, con una notevole pendenza. Dopo mie innumerevoli suppliche ci siamo fermati, abbiamo guardato il panorama per qualche minuto, in quanto da lassù potete vedere tutte le montagne che delimitano le gole, e siamo tornati indietro sui nostri passi.

 

IMG_1653

 

IMG_1656

 

 

La sera dello stesso giorno abbiamo raggiunto il B&B. Abbiamo scelto di soggiornare a Barisciano, un paesino poco lontano dall’Aquila e a pochi minuti dal limite con il Parco. Prenotando con Booking, ci è venuto sott’occhio il delizioso “Palazzo la Loggia”, un antico palazzo al centro di Barisciano restaurato come B&B. I prezzi modici, la gentilezza del proprietario e la ricerca dei particolari nell’arredamento ne fanno un posto dove vi consiglio vivamente di soggiornare (inoltre anche la pulizia è eccellente, cosa per me non sottovalutabile!), unica pecca: la colazione in inverno, giustamente, a causa dei pochi ospiti è gestita da un bar che si trova nella piazzetta dietro la struttura; quindi ahimè niente abbuffate da colazione in albergo che ci eravamo promessi di fare.

Vi lascio il link del loro sito –  http://www.palazzolaloggia.it/

 

IMG_1722   IMG_1720

 

 

Giorno 2 – Rocca Calascio e passeggiata all’Aquila

Dopo una magra colazione quindi (scherzo ovviamente :D) ci siamo diretti verso Santo Stefano di Sessanio per raggiungere il centro informazioni del Parco, e fare una passeggiata per questo splendido paesino, che rispetto a Barisciano continua a mantenere le caratteristiche di una volta, con piccoli vicoli in cui perdersi e casine di roccia. La vista da qui è pazzesca, potete vedere i monti innevati che si estendono dall’altro lato della vallata.

 

IMG_3453

 

Grazie alle valide indicazione della guida ci siamo diretti verso Rocca Calascio, ma invece di andare in macchina, abbiamo fatto il percorso che dalla strada vi permette di prendere un sentiero e raggiungerla in poco meno di due ore a piedi, passando nella vallata. Anche in questo caso si tratta di un percorso semplice, con una salita modesta solo nella parte finale. In inverno vi consiglio di andare armati di scarponi da trekking perché potreste incontrare neve durante la passeggiata. La Rocca è veramente spettacolare, questa struttura in pietra che si erge sopra il paesino di Calascio, al centro della vallata, e dalla quale quindi avete la possibilità di vedere un panorama a 360°. Anche il paesino sottostante è delizioso, dove sono presenti locali per ristorarvi dopo il percorso. Arrivarci a piedi seguendo il cammino è davvero emozionante, in quanto poco a poco, camminando, la Rocca inizia a fare capolino davanti ai vostri occhi, e pian piano si avvicina fino ad essere proprio sopra di voi.

Dal numero di foto che ho scattato si capisce subito di quanto io mi sia innamorata di questo luogo, non potevo farci niente: ogni scorcio era fantastico e il sole che si rifletteva sulle pietre e dava vita a mille giochi di luce mi ha incantato.

IMG_1664

 

IMG_1680

 

IMG_1679

 

IMG_1677

 

IMG_1689

 

IMG_1692

 

IMG_1681

 

IMG_1702

 

IMG_1700

 

IMG_1690

IMG_1663

 

Quella stessa sera, dopo un lungo riposo in albergo, abbiamo deciso di fare una passeggiata all’Aquila. Per me non era la prima volta che visitavo questa città, in quanto, essendo mia madre abruzzese di origine, ho avuto già modo di vederla. Ma non c’ero più passata da prima del terremoto. Mi è molto dispiaciuta vederla così, ma allo stesso tempo mi ha fatto molto piacere notare di quanto stia rinascendo, che ogni cantiere di oggi sarà una nuova casa di domani, e che nonostante tutto fosse piena di giovani che si aggiravano per il centro di sabato sera. Dopo un piccolo aperitivo a base di arrosticini in piazza, abbiamo cenato nella “Locanda Aquilana Da Lincosta”, un ristorantino semplice, dai sapori abruzzesi ma trattati con raffinatezza, prezzi medi e tanta gentilezza da parte dei gestori.

Locanda Aquilana da Lincosta – https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g194790-d3454647-Reviews-Locanda_Aquilana_da_Lincosta-L_Aquila_Province_of_L_Aquila_Abruzzo.html

 

Giorno 3 – Lago di Campotosto 

Il terzo giorno del nostro piccolo viaggio abbiamo deciso di allontanarci un pochino da Barisciano, per raggiungere il lago di Campotosto e i sentieri circostanti. Il lago offre uno scenario molto bello: essendo ancora inverno quando siamo andati, si presentava come un specchio in parte ghiacciato, completamente racchiuso in un cingolo di montagne innevate.  Passando al di sopra del ponte che permette di raggiungere Mascioni, si può arrivare sull’altra sponda, dove troverete delle piccole piazzole sulla sinistra per parcheggiare l’auto e scendere a passeggiare proprio sul lungo lago.

 

IMG_1704

 

IMG_1709

 

IMG_1714

 

IMG_1707

 

Della restante parte di questa giornata posso dirvi ben poco: scelto uno degli itinerari che si trovano al vicino Lago di Provvidenza, e averlo iniziato, abbiamo passato il pomeriggio a perderci nei boschi: penso fossero anni che non veniva sistemato! Continuando il percorso la segnaletica veniva a mancare e cominciavamo per forza di cose a girare in tondo. Così dopo qualche ora, abbiamo abbandonato la nostra ricerca, e seduti su un tronco, ci siamo goduti la nostra bella porzione di Torrone dei Fratelli Nurzia, comprato la sera prima all’Aquila.

 

Giorno 4 –  ciaspolata a campo imperatore

L’ultimo giorno è stato uno dei miei preferiti, ho ciaspolato per la prima volta nella mia vita, e devo dire che è stata un’esperienza davvero interessante: si cammina senza sosta raggiungendo punti dove senza ciaspole sarebbe impossibile arrivare, e si ha il tempo di guardarsi intorno e pensare nel più completo silenzio che ti circonda. In poco tempo da Barisciano si  può raggiungere  Campo Imperatore, ma state sempre attenti alle strade bloccate dalla neve, qualche volta possono non essere segnalate! Così abbiamo dovuto parcheggiare e continuare ciaspolando prima fino al Lago di Racollo che era ghiacciato, ma che in estate circondato dalla piana verdeggiate deve essere delizioso, e dunque abbiamo continuato per un po’ dirigendoci verso le montagne davanti a noi. La vista è fantastica, intorno a noi solo bianco, montagne innevate e pace. Certo, la prossima volta prometto di ricordarmi la protezione solare!

 

IMG_1741

 

IMG_1731

 

IMG_1732

Non contenti di tornare a casa, la sera, sulla strada del ritorno abbiamo deciso di cenare insieme prima di separarci per tornare alle rispettive case. Così cercando su tripadvisor ho scovato un ristorante trattoria che devo assolutamente segnalarvi: si chiama ” Da Rossella” e si trova a Tufo, quindi ancora in Abruzzo. Entrando potrebbe non darvi proprio un’ottima impressione, ma vi consiglio di assaggiare i loro primi piatti (dividendo una porzione in due, perché sono veramente gigantesche), tutti a base di pasta fresca fatta in casa e conditi con sughi tipici del territorio: una squisitezza.

Vi lascio il link della loro pagina su Tripadvisor –  https://www.tripadvisor.it/Restaurant_Review-g5567462-d5531396-Reviews-Da_Rossella-Tufo_Carsoli_Province_of_L_Aquila_Abruzzo.html

 

Conclusa così la mia narrazione, sono contenta di aver rivissuto quei momenti nello scrivere questo articolo. Per gli amanti della natura come lo sono io l’Abruzzo è un territorio meraviglioso, e spero il prima possibile di poter tornare, una volta finita la stagione delle nevi, per passeggiare anche nella parte nord del parco, sui Monti della Laga. Ho capito che è una terra a cui sono molto affezionata, e che si presenta facile da amare, grazie alla sua bellezza ma anche all’accoglienza che ho sempre trovato nei suoi abitanti, alle sue tradizioni e alla cultura che porta avanti.So che magari in questo momento molti di voi sono proiettati verso viaggi estivi con spiagge e mare, però vi consiglio di passare anche solo un weekend in questi luoghi, che con il sole e  il caldo devono essere fantastici.

Spero di avervi fatto sognare ad occhi aperti almeno un decimo di quanto lo stia facendo io in questo momento, e di essere riuscita a riportarvi almeno in parte le emozioni che ho provato io durante questi giorni.

Vi mando una bacio

Giò

 

 

Continue Reading

\\ Bookshelf tour \\

Ciao a tutti e buon sabato mattina, mentre voi starete leggendo questo post io sarò in Abruzzo tra i monti e sinceramente non vedo l’ora di partire! Quindi per me sarà in ogni caso uno splendido weekend, e lo auguro anche a voi.

Da quando a casa sono rimasta solo io con i miei genitori ho avuto la possibilità di ingrandire parecchio la mia camera, che al momento è organizzata in tante piccole parti, ciascuna delle quali è adibita ad una specifica funzione: abbiamo l’area trucco, l’area armadio, quella scrivania, e infine arriviamo alla protagonista di questo post, l’area libreria (quella intelletuale eh, perché non preoccupatevi la Giorgia che per anni avete conosciuto si cela sempre in me  e tende ad emergere nell’altra libreria, piena di gioielli, trucchi e riviste di moda :D). L’angolo che preferisco è sempre strettamente collegato con il periodo della vita che sto attraversando; in questi ultimi mesi, abbandonate le cose un po’ più “leziose”, scrivania e libreria si combattono il titolo in un scontro molto avvincente. Ma oggi per collegarmi con il video della scorsa settimana volevo mostrarvi come organizzo i miei libri piuttosto che la mia postazione “stationary”, che penso sarà il soggetto di uno dei miei prossimi articoli.

 

IMG_1620

 

La libreria, dicevamo “intellettuale”, è una semplice Billy di Ikea, e no non ve la consiglio: la qualità dei materiali che la compongono è pessima, si graffia in un battibaleno e non regge il peso dei libri più pesanti, come quelli scolastici ; unico suo vantaggio è il prezzo, accessibilissimo! Tengo i libri in ordine per autore, affinché siano rintracciabili più facilmente, e per non confondermi tango divisi quelli da lettura, da quelli universitari e da quelli di quando ero più piccolina. Tengo in libreria sia i libri già letti, sia quelli rubacchiati per casa che mi sono proposta di leggere in futuro; solo quelli che ho scelto come prossime letture si trovano in una posizione diversa, nel ripiano più basso del mio comodino, in modo tale da tenerli sempre sott’occhio.
IMG_1626                  IMG_1627

 

Mi piace molto l’accozzaglia di colori frutto della diversa associazione delle copertine; guardarla ogni tanto genera in me un senso di pace e tranquillità e  risulta anche un modo molto semplice per viaggiare nel tempo, tornare alle storie raccontate nei libri, e ai momenti della mia vita in cui quel libro è stato protagonista indiscusso, alle emozioni che mi ha fatto provare e alla direzione che mi ha indotto a prendere. Lo sapete quello che penso: i libri con i quali riusciamo a creare un’intesa, ci sono da guida nella nostra vita, ci cambiano profondamente e modificano la nostra opinione su ciò che ci circonda. Tramite ogni libro possiamo vedere la realtà dal punto di vista di un autore o di un protagonista diverso, ed è questo che per me li rende tanto formativi e rende noi tanto fortunati di poterli leggere.

 

IMG_1629

 

Sono una grande fan del libro cartaceo, e su questo punto nessun tablet, kindle o chissàqualealtrostranoaggeggio potrà mai farmi cambiare idea. Un libro profuma, esiste materialmente e porta addosso i segni di cosa è stato per noi. Ecco perché mi piace così tanto sfogliarli e tenerli lì tutti in ordine come bravi soldatini: sono le prove materiali di un percorso di vita e di crescita che anche con il loro contributo sto costruendo.

 

IMG_1631

 

Spero che il brevissimo post vi sia piaciuto, e di non essermi persa come al solito in ragionamenti troppo confusi! Se anche voi avete il vostro angolo libreria mi piacerebbe ricevere i vostri consigli nei commenti su come organizzare al meglio il mio!

Un bacio

Continue Reading

Hygge – La via danese alla Felicità

“Cos’è la felicità per me, e come poterla raggiungere?” è forse la domanda a cui più spesso sto cercando di dare una risposta negli ultimi anni. Sono arrivata alla conclusione che riconoscerla sia davvero una sfida ardua, perché ogni volta la vita ci mette davanti innumerevoli opzioni e tocca a noi capire e scegliere quale ci renderà più felici; sbagliare è semplice in quanto per ognuno di noi, immagino, la felicità è qualcosa di assolutamente personale.

IMG_1590

Ma qualcuno che cerca di dare la propria spiegazione di felicità c’è, come Meik Wiking, direttore dell’Happiness Research Institute di Copenaghen, che nel libro “Hygge. La via danese alla felicità”, benché senza approfondire la propria interiorità, si propone di spiegarci come riuscire a trovare più banalmente la felicità nelle piccole cose che abbiamo, nelle azioni quotidiane e nelle persone che ci circondano. Incontrando il termine banalmente qualcuno tra voi si potrà essere sorpreso, non era però casuale, lo trovo adatto alla mia opinione del libro, ma non voglio aggiungere niente adesso, analizziamolo insieme e arriviamo alle conclusioni più tardi.

IMG_1580

Nel libro l’autore cerca di spiegare cos’è che, tramite numerosi studi, ci permette di definire il popolo danese uno dei più felici del mondo: si tratta dell’hygge, questa parola così semplice ma così difficile da pronunciare, che nonostante sia così corta trattiene dentro di se innumerevoli significati e sfumature. L’hygge consiste in quella sensazione di benessere e tranquillità che ognuno di noi può riuscire a raggiungere nella vita in determinate situazioni in cui siano presenti precise coordinate: ci si deve sentire al sicuro, al caldo, comodi, e rilassati, magari con un libro davanti e una bevanda calda in mano, sia in solitudine, sia circondati da persone di cui abbiamo fiducia, sia nel silenzio, sia nella più allegra confusione. L’hygge è tanto più facile da riconoscere quanto più sono presenti all’esterno del luogo in cui ci troviamo le condizioni opposte a quelle desiderate, infatti come l’autore ci spiega, l’hygge si vive meglio dentro una baita in montagna vicino al caminetto se fuori sta scoppiando una tempesta. In Danimarca l’idea dell’hygge è talmente diffusa da essere presente nella vita dei cittadini giornalmente e da essere usata continuamente nei discorsi, spesso sottoforma di parole complesse che la comprendono e che permettono di definire concetti particolari: come “hyggekrog”, il posticino in cucina o in soggiorno dov’è possibile sedersi e trascorrere momenti tipicamente hygge, o “hyggebukser” quel paio di pantaloni che non mettereste mai in pubblico, ma sono talmente comodi che probabilmente, in segreto, sono i vostri preferiti.

Questo insieme di confortanti emozioni si può ritrovare in un ambiente accogliente e gradevole, sono sconsigliate luci al neon a favore di tante candele per la loro illuminazione soffusa,  e si devono preferire materiali confortevoli come il legno, che suscitino in chi li tocchi un senso di calore, piuttosto che oggetti di metallo che possono risultare freddi e inospitali. Per raggiungere l’hygge nella sua interezza si devono abolire abiti scomodi da indossare e uno stile troppo modaiolo, a favore di capi che ci coccolino, come grandi maglioni e sciarpe, e dentro casa calzini di pile e pantaloni della tuta che non indosseremmo mai per uscire.IMG_1579

Grande importanza nel libro viene data all’argomento cibo, e non a caso lo stesso autore riporta la spiegazione di numerose ricette tipiche e la loro preparazione. Alcuni piatti, piuttosto che altri possono essere hyggelig, sia per la pietanza in se e per le sensazioni che suscita in noi, sia per il modo in cui vengono preparati. Una cottura lenta permette di rilassarci di più, di goderci il tempo della preparazione, e di apprezzare maggiormente la pietanza preparata. Il cibo che mangiamo non deve essere sempre e solo qualcosa finalizzato al nutrimento, ma anche qualcosa che ci dia conforto e giovamento, così infatti tra i piatti danesi troviamo stufati di carne, vin brulè e dolci a lunga lievitazione. Preparare il pasto può essere inoltre un momento estremamente hyggelig, sia da soli, ma soprattutto se fatto in compagnia di amici e conoscenti.

IMG_1584IMG_1585

Quanti di voi leggendo non hanno pensato neanche per un secondo al Natale? Questa festività racchiude in se tutto ciò che di più hygge esiste al mondo: le candele, i dolci, le cene infinite, la compagnia della propria famiglia, lo scambio di doni, il caminetto, l’albero e le lucine che illuminano le stanza nel buio. In Danimarca il Natale è: ” il periodo in cui l’hygge diventa il principale obiettivo di un mese intero”. Ma non preoccupatevi l’hygge si può raggiungere e sperimentare durante tutto l’anno e l’autore stesso nel libro ci guida in un percorso mese per mese di attività assolutamente hyggelig.

Secondo l’autore la felicità non può essere raggiunta al di fuori del piano sociale: sono le amicizie la base di un buon rapporto con se stessi, se non ci si sente apprezzati e amati dagli altri è difficile raggiungere un completo livello di autostima e autorealizzazione. Le persone che ci circondano sono inoltre partecipanti attivi di molti contesti che riportano al tema dell’hygge: organizzare cene cucinando insieme in inverno, piuttosto che un picnic in un parco o un falò sulla spiaggia in estate, sono situazioni che possono essere incredibilmente suggestive e positive per il nostro animo.  Infine un punto chiave per comprendere come i danesi siano riusciti ad ottenere il titolo di cittadini più felici del mondo , è riconoscere il benessere socio-economico in cui vive la Danimarca: l’autore spesso ritorna su questo punto,  dandogli  la giusta valenza tramite numerosi studi e dati statistici riportati; ciò permette ai cittadini di avere la giusta tranquillità e il tempo libero sufficiente per potersi godere le piccole gioie della vita fin ora elencate.

Dunque cosa ne penso di questo libro? In completa sincerità leggerlo per me è stata una piacevole attività, ho trovato molti spunti e punti di vista particolari, è un libro ricco di informazioni ( molte, molte di più di quelle che vi ho riportato in queste righe!) che, se siete affascinati dalla cultura scandinava, potrebbe fare al caso vostro. Ma veniamo alle critiche: secondo me tende a trattare un argomento complesso come la felicità in maniera troppo superficiale (che per carità, credo sia stata una scelta voluta dell’autore), mi aspettavo qualcosa di più , certo, non di trovare la porta per la realizzazione personale, ma consigli più intimi e personali. Si rischia leggendolo e non avendo una personale visione dell’argomento, di fraintendere quella dell’autore, dandola per scontata, senza chiedersi effettivamente se le azioni e le situazioni riportate possano essere sufficienti a raggiungere l’obiettivo.

Detto questo è un libro che sono contenta di avere, è bello da sfogliare,  e ricco di foto suggestive (e di ricette che voglio assolutamente provare!); vi consiglio di leggerlo ma partendo dal presupposto che, a mio parere, tutti gli argomenti trattati possono solo fare da cornice, necessaria o meno, ad un ben più lungo cammino interiore, e che l’hygge per ognuno di noi possa avere un significato personale.

Spero di non essere stata eccessivamente prolissa o “bacchettona”, ma ci tenevo a darvi una quanto più personale opinione a riguardo.

Giorgia

IMG_1587

Continue Reading

La mia agenda – Filofax Saffiano Pocket Organiser

Buongiorno a tutte ragazze, ormai questo 2016 è giunto al termine e qualche giorno fa ho pensato che fosse il momento più giusto per parlarvi del mio primo anno con l’agenda filofax pocket. L’ho ricevuta lo scorso anno per natale e da quando ho iniziato a usarla non posso più farne a meno! La trovo comoda e pratica da portare con me in quanto abbastanza piccina, ma allo stesso tempo molto spaziosa per contenere all’interno tutte le informazioni che mi servono! L’ho scelta di questo verde acido perchè trovo sia un colora che mi rappresenta, frizzante e luminoso, o che nei giorni più scuri riesce a tirarmi su il morale solo guardandolo! Mi sono divertita moltissimo durante l’anno a modificarla e decorarla con adesivi e washy tapes, e a scriverci su un po’ di tutto, non solo gli impegni veri e propri, ma anche idee da portare a termine e cose da ricordare!

 

img_1479

 

Trovo perfetta per organizzarmi la visione di una settimana su due pagine per i refill, in quanto anche se lo spazio per ogni giorno non è moltissimo, in questo modo so solo con un colpo d’occhio quali sono tutti gli impegni settimanali e posso organizzarmi di conseguenza. Io acquisto i refill della filofax perchè sono pigra, ma sul web trovate tantissime idee per poterli stampare o tutorial per riuscire a farli da sole!

 

img_1478

 

Questa era la mia settimana di natale, con washy tapes a tema (acquistati da Tiger!), adesivi e piccoli disegni.

 

img_1480

 

Ho deciso di dividere l’ultima parte dell’agenda in sezioni, ognuna dedicata a un’interesse in particolare in modo che tutto sia più ordinato.  Quest’anno ho provato a fare i divisori da sola, e devo dire che ne sono stata molto soddisfatta: sono semplicissimi da fare, e in questo modo ho potuto scegliere di inserirvi le immagini che più preferivo. Ho scelto principalmente disegni ad acquarello trovati sul web, ma non mi dispiacerebbe in futuro dipingerli direttamente di mia mano!

 

img_1482       img_1484

img_1486
img_1485

 

Nella sezione dedicata al cinema e ai libri dove mi piace appuntare quelli che vorrei vedere o leggere in futuro, ho inoltre inserito questi fantastici refill trovati sul gruppo CartoPazze, pensati apposta per chi segue più serie tv contemporaneamente! Servono a ricordarsi a quale puntata si è arrivati e sono proprio carini da vedere!

 

img_1488

 

A conti fatti, sono contentissima del mio primo anno con questa agenda, tanto da aver già riacquistato il refill per il 2017! Non vedo l’ora di poterla rendere ancora più mia nel corso del prossimo anno! Ci aggiorneremo! Per ora vi ringrazio di aver letto questo post e spero che via sia stato utile, e più  che altro d’ispirazione!

Un bacio,

Giò

Continue Reading

La mia torta di compleanno \\ 20 anni

Buongiorno a tutte ragazze e buona domenica mattina!

Ok, sono in ritardo lo so , ormai è passato quasi un mese dal mio compleanno, ma come tutte le volte mi sono lasciata prendere dalle incombenze e dallo studio, dando la priorità a post più “utili”, ma forse meno interessanti!

Come ormai avrete capito, nell’ultimo periodo  mi sono appassionata moltissimo alla cucina, e in particolare alla preparazione dei dolci; così quest’anno ho pensato di boicottare il classico tiramisù della mamma (che per carità, continua ad essere sempre buonissimo!)  e preparare da sola la mia ( e del mio papà!)  torta di compleanno!

Girando sul web tra mille ricette non riuscivo a trovarne una che mi conquistasse del tutto, alla fine ho dunque deciso di selezionare i miei gli elementi preferiti di ogni preparazione e metterli insieme in un unico dolce! Ne è uscita così una torta a piani al cioccolato con crema al mascarpone e pistacchio e copertura al cioccolato fondente: che buona! Sono riuscita a trovare un buon equilibrio, in cui la dolcezza della crema viene ben bilanciata dal cioccolato fondente, e inoltre sono molto soddisfatta dalla ganache di copertura che, nonostante fosse una delle prime volte  in cui mi cimentavo a prepararla, è venuta lucida e piuttosto omogenea! Ho scelto di fare una vera e propria torta come base, e non un pan di spagna, proprio per ottenere un risultato più denso e ricco; l’unico mio errore è stato quello di cuocere forse un po’ troppo la torta e non aggiungere una bagna: mi correggerò sicuramente in futuro!

Per la preparazione ho usato uno stampo da 18 e ho iniziato un paio di giorni prima dalla cena di famiglia, in modo di lasciare ai vari passaggi il loro tempo, perchè ormai ho capito che in pasticceria serve calma, tranquillità e pazienza.

 

img_1092

impasto della torta in preparazione

img_1094

torta sfornata e crema al mascarpone e pistacchio

torta1

torta farcita pronta per essere ricoperta

torta2
torta3

 

 

Vi lascio i link dei siti da cui ho preso le varie ricette:

  • per la torta – Giallo Zafferano http://ricette.giallozafferano.it/Torta-a-piani-al-cioccolato-con-panna-e-frutti-di-bosco.html
  • per la crema  – Siciliani creativi in cucina http://www.sicilianicreativiincucina.it/torta-cioccolato-mascarpone-pistacchio-frutti-bosco/
  • per la copertura – Giallo Zafferano http://ricette.giallozafferano.it/Sacher-torte.html

 

Vi lascio un paio di foto della serata, perchè festeggiare in famiglia e riconoscere la felicità nei volti delle persone a cui vuoi bene è sempre bello.

Baci,

Giò

 

torta8

torta5-1

Continue Reading